Saluto dei giovani a Don Giuseppe De Vincentiis!

 

Carissimo Padre Giuseppe,
in questi anni ci hai insegnato che la parrocchia è la “Fontana del villaggio”, un bene preziosissimo a disposizione di tutti e a cui tutti sono chiamati a dissetarsi. Oggi possiamo testimoniare che questo “pozzo” è stato per noi giovani (e non solo) realmente un luogo prezioso che ci ha aiutato a crescere, nella nostra spiritualità quanto nella nostra umanità. Stasera dunque, la pastorale giovanile tutta, desidera ringraziarti per averci fatto abitare con amore attorno a questa “fonte” dove sgorga l’ “acqua viva”…

La gioia della condivisione parte dall’orizzonte comune di felicità, lo sfondo è l’amore, quello fatto di sacrificio certamente, ma soprattutto di fiducia che tu caro p. Giuseppe hai saputo donare a ciascuno di noi negli anni della grande condivisione del sogno comune dell’Oratorio. Ricordiamo ancora quando con la tua sana leggerezza cercavi di forzare il muro precostituito del nostro ” si fa così”, per trovare un linguaggio che fosse espressione della cura dei ragazzi e dei giovani per una sana ed armonica crescita. Sei stato per noi un fratello maggiore capace di educare alla condivisione senza mai risparmiato. Come quelle lunghe trasferte tra i campi e la parrocchia.
La sfida che un uomo di Dio deve portare dentro è  quella di non anteporre mai lo spirituale al materiale ma anzi di trovare quel punto centrale che rende il giovane oratoriano buon cristiano ed onesto cittadino. La cosa che abbiamo sempre percepito è  la bellezza della tua umanità, prima infatti il Giuseppe uomo con le sue imperfezioni e con la sua infinita bontà. Se forse in questi 9 anni dobbiamo trovarti un merito specifico per cui lodare Dio è  certamente il tratto umano. Nonostante la tua grande discrezione hai saputo mostrare i lati deboli tuoi come una ricchezza comune. Tutti abbiamo bisogno dell’azione dello Spirito Santo ma tu ci hai insegnato, in merito alle nostre ferite, che Egli non viene a guarire magicamente ma ci dona la serena fiducia che condividiamo tutti la caducità della vita e di questa dobbiamo farne ricchezza, perché è  nella debolezza di Dio che si manifesta la forza.
Possiamo solo ringraziare la bontà di Dio perché ha permesso nonostante la fatica di un parrocato non facilissimo attraversato anche da lutti forti, di poter essere la camera gestazionale per la chiamata nella chiamata che adesso ti porta fuori queste mura.

Ti ringraziamo per la gioia condivisa! Per i momenti allegri e spensierati delle giornate passate ai campi scout, immersi nella natura, aspettando che facesse buio per meravigliarci degli immensi cieli stellati e ringraziare Dio per tanta bellezza; per il tuo modo semplice e pieno di entusiasmo di voler partecipare ai giochi con i ragazzi, perché eri sempre il primo a divertirti; nel far uscire quel lato da fanciullo che ti caratterizza. Ringraziamo il Signore, anche perché ci ha permesso di camminare fianco a fianco nella prova, quando gli affetti più cari ci sono stati strappati e tutto il mondo è sembrato crollare, ma come un sol corpo, siamo rimasti saldi e ben ancorati a Lui, unico centro.

Grazie Padre Giuseppe per averci fatto incontrare Cristo! Per esserti fatto umile strumento nelle sue mani! In molti siamo in debito con te per averci condotto a quell’incontro con il Signore, che se reale non può non sconvolgerti la vita!
Ciò di cui avremo più nostalgia – noi tuoi fratelli del gruppo l’Esperienza-  saranno di certo i momenti di intensa fraternità: inclusi gli innumerevoli accesi e passionari confronti sull’essere pienamente cristiani e sull’essere Chiesa!

Grazie per averci insegnato ad amare questa casa e a servire il Signore e dunque la comunità, ricordandoci – specialmente nei momenti di prova – di continuare a camminare lungo la via dell’accoglienza e della carità.
Siamo felici di aver conosciuto e avuto al nostro fianco un semplice ma instancabile “cercatore di Dio”… dunque, amato fratello, consentici di salutarti con una frase a noi molto cara: “Ardi, o meglio… CONTINUA ad ardere fino a consumarti! Perché a Dio o si da tutto, o non si da nulla!”.

Ed infine il gruppo san Francesco, che ha una storia  temporale  recente ma in realtà abbiamo  condiviso  sin dal  primo giorno del  tuo mandato  tantissime esperienze. I giovani  che  oggi  ti scrivono rappresentano gli adolescenti  incontrati al tuo  arrivo  che hai  visto  crescere in questi  anni. Averti avuto come  nostra  guida è stata una  vera benedizione,  essere  stati scelti e  chiamati come  membri di una creatura da te tanto  voluta ci ha fatto sentire ancora più speciali.  Tu ci hai  insegnato a conoscere Gesù: nel nostro cammino hai sempre cercato di farci vedere  le quotidianità e le difficoltà della vita non nell’ottica dei limiti e della debolezza terrena e umana,  ma in una chiave  divina, portandoci a rielaborare tutti gli  accadimenti secondo il pensare, il parlare  e l’agire come Gesù.  Tu ci hai fatto capire che proprio  lui poteva essere  nostro  migliore amico e non da meno  è  stato il tuo impegno a responsabilizzarci sulla fede quando poi a nostra volta eravamo  noi a divulgare e a portare  questo  messaggio  ai più  piccoli.

Alcuni di noi hanno anche  condiviso con te le esperienze  missionarie in Sicilia ed Albania e, caro padre Peppe, sappiamo bene ora che cosa  significa per te andare li in terra albanese a portare ed alimentare l’amicizia e la  passione per il  Vangelo per  un popolo che ha bisogno di  rinascere   e credere  nel grande  comandamento dell’ Amore. Per questo  siamo  sereni nell’accompagnarti  nella preghiera in questa nuova fase della tua vita che segna un nuovo  inizio. Si,  un nuovo inizio anche per noi! Che se  da un lato ti resteremo sempre accanto, dall’altro saremo qui impegnati a far consolidare  i tuoi insegnamenti, ad alimentare la nostra fede, portandola a chi l’ha dimenticata,a chi ha paura di  conoscerla, a chi ha  deciso di  costruire  muri, ad andare fuori ogni schema proposto come ci hai sempre detto tu:《ragazzi andate sempre oltre: fate e siate la differenza  e ricordate che la Gioia  non è  nelle cose ma è  in noi.》

Tutti insieme ti affidiamo alla madre dolce Maria lei saprà riportarti alla mente nei momenti difficili il sorriso e ciascuno di noi. Ti vogliamo bene!

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