Consiglio Pastorale Parrocchiale

NATURA E COMPITI DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

1.1. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è il “soggetto unitario delle deliberazioni per la vita della comunità, sia pure con la presenza diversificata del parroco e degli altri fedeli” (cfr. Sinodo 47°, Cost. 147, § 2). Come tale, conoscendo la situazione della comunità parrocchiale, esso studia, prepara e decide l’azione pastorale e ne segue l’attuazione.

1.2. All’interno del Consiglio Pastorale si deve attuare “sapientemente il ‘consigliare’ e il ‘presiedere’” (cfr. Cost. 134, § 2). Tali due modi di porsi non sono in parallelo o in contrasto tra loro, ma devono trovare una sintesi armonica nel comportamento dei consiglieri e del parroco perché si realizzi un comune discernimento per il servizio al Vangelo nella comunità cristiana. In concreto, quindi, “è possibile definire il Consiglio Pastorale Parrocchiale organo consultivo solo in termini analogici e solo se tale consultività viene interpretata non secondo il linguaggio comune, ma nel giusto senso ecclesiale. I fedeli, in ragione della loro incorporazione alla Chiesa, sono abilitati a partecipare realmente, anzi a costruire giorno dopo giorno la comunità; perciò il loro apporto è prezioso e necessario. Il parroco, che presiede il Consiglio e ne è parte, deve promuovere una sintesi armonica fra le differenti posizioni, esercitando la sua funzione e responsabilità ministeriale. L’eventuale non accettazione, da parte del parroco, di un parere espresso a larga maggioranza dagli altri membri del Consiglio potrà avvenire solo in casi eccezionali e su questioni di rilievo pastorale, che coinvolgono la coscienza del parroco e saranno spiegati al Consiglio stesso. Nel caso di forti divergenze di pareri, quando la decisione in gioco non è urgente, sarà bene rinviare la decisione ad un momento di più ampia convergenza, invitando tutti ad una più matura e pacata riflessione; invece nel caso di urgenza, sarà opportuno un appello all’autorità superiore, che aiuti ad individuare la soluzione migliore” (cfr. Cost. 147, § 2).

1.3. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha come ambito fondamentale l’elaborazione, l’aggiornamento e l’applicazione del Progetto Pastorale Parrocchiale (cfr. Cost. 143, § 3). Tale Progetto attua per la concreta comunità parrocchiale le linee del piano pastorale diocesano. Anche a livello parrocchiale sarà compito del Consiglio stabilire ogni anno un programma concreto di azione pastorale, dedicando a tale incombenza già le ultime sessioni dell’anno pastorale che si sta per chiudere. Restano evidentemente di competenza del Consiglio tutte le altre questioni pastorali, non esclusi i problemi pubblici e sociali della comunità, la cui trattazione e soluzione appaiono necessarie per la vita della Parrocchia.

1.4. Sarà preoccupazione del Consiglio tenere costantemente presente la comunione pastorale con il decanato, così che le decisioni prese per la Parrocchia si inseriscano organicamente negli orientamenti decanali, in particolare quelli assunti nell’ambito del Consiglio Pastorale Decanale.

1.5. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale non sostituisce gli altri organismi associativi esistenti in Parrocchia ma, nel rispetto delle loro legittime finalità e autonomie e nell’autentico spirito di comunione ecclesiale, ha il compito di coordinare e stimolare l’attività di tali organismi al fine di realizzare una pastorale organica nell’ambito della Parrocchia.

1.6. Le questioni economiche della Parrocchia sono di competenza del Consiglio per gli Affari Economici, ma anche il Consiglio Pastorale ha delle responsabilità.

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