NOVENA ALL’IMMACOLATA CONCEZIONE. PRIMO GIORNO

 

NOVENA ALL’IMMACOLATA CONCEZIONE. PRIMO GIORNO.

Dagli Scritti di Sant’Agostino vescovo

Poiché l’angelo si accorse che lei voleva sapere e non diffidava, non si rifiutò di informarla. Ecco il senso delle sue parole: resterà la tua verginità, tu credi soltanto il vero; conserva la verginità, ricevi l’integrità. Poiché la tua fede è integra, anche la tua integrità resterà inviolata. Perché hai fede, concepisci: non per connubio ma credendo sarai madre. Nel suo concepimento ti trova vergine; nato, ti lascia vergine. Concede la fecondità, non priva dell’integrità. Perché a tè questo? Sia l’angelo a risponderti: “Ave, piena di grazia”. Celebriamo la nascita di Giovanni e celebriamo quella di Cristo. Giovanni nasce da una vecchiarella sterile, Cristo nasce da una giovane vergine. La sterilità generò Giovanni, l’integrità Cristo. Nella nascita di Giovanni, l’età non si confaceva alla generazione di figli, nella nascita di Cristo non ci fu unione coniugale. Quello viene annunziato dall’angelo che ne predicava la venuta, questi viene concepito all’annunzio dell’angelo. Non si crede che Giovanni nascerà, e il padre diventa muto; di Cristo si crede e viene concepito nella fede. Prima, la fede raggiunge la mente della Vergine, poi si attua la fecondità in seno alla madre. Nondimeno, quando l’angelo annunziò Giovanni, sono quasi le stesse le parole di Zaccaria e di Maria all’annunzio dell’angelo della sua prossima maternità. Quasi le stesse parole. Quello viene ammonito, costei viene illuminata. A lui si dice: Perché non hai creduto; a lei si dice: Ricevi quel che hai domandato. Sono pressappoco le stesse parole. Ma il loro senso non rimaneva celato a chi ascoltava le parole e vedeva nella mente. Nelle parole di entrambi non era palese il pensiero; ma agli uomini era nascosto, non all’angelo; anzi non si celava a Colui che parlava per il mistero dell’angelo.

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