Non lasciatevi rubare la speranza!

 

Si conclude l’oratorio ad Oblike. L’emozione di condividere giorni intensi di comunione fraterna, dopo quattro anni, è sempre nuova. Speriamo che, con l’aiuto di Dio, questi ragazzi possano aver colto il messaggio che abbiamo cercato di lasciare.
Quando un’esperienza volge al termine, inizi a desiderare che non finisca mai. Ma sai, il bello inizia proprio ora, perché l’entusiasmo, l’energia e la passione che hai scoperto e provato puoi portarle nella tua vita. I prossimi saranno mesi di vacanze, tra mare, amicizie, famiglia, libertà, nuove conoscenze: non far sì che tutto questo sia qualcosa di “diverso” e di “distaccato” rispetto all’Oratorio, perché altrimenti tutto quello che hai vissuto perderà valore. Cerca di non mettere “il tuo Oratorio” in un cassetto, tienilo sempre con te, per proseguire la tua vita. Perché in fondo il traguardo non è altro che un’altra linea di partenza.

“Oggi le porte dell’Albania si sono riaperte e sta maturando una stagione di nuovo protagonismo missionario per tutti i membri del popolo di Dio: ogni battezzato ha un posto e un compito da svolgere nella Chiesa e nella società. Ognuno si senta chiamato ad impegnarsi generosamente nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza della carità; a rafforzare i legami della solidarietà per promuovere condizioni di vita più giuste e fraterne per tutti. Oggi sono venuto per ringraziarvi per la vostra testimonianza e anche per incoraggiarvi a far crescere la speranza dentro di voi e intorno a voi. Non dimenticatevi l’aquila. L’aquila non dimentica il nido, ma vola alto. Volate alto! Andate su! Sono venuto per incoraggiarvi a coinvolgere le nuove generazioni; a nutrirvi assiduamente della Parola di Dio aprendo i vostri cuori a Cristo, al Vangelo, all’incontro con Dio, all’incontro fra voi come già fate: mediante questo vostro incontrarvi voi date testimonianza a tutta l’Europa.

In spirito di comunione tra vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, vi incoraggio a dare slancio all’azione pastorale, che è un’azione di servizio, e a continuare la ricerca di nuove forme di presenza della Chiesa all’interno della società. In particolare, questo invito lo rivolgo ai giovani. Ce ne erano tanti sulla strada dall’aeroporto a qui! Questo è un popolo giovane! Molto giovane. E dove c’è giovinezza c’è speranza. Ascoltate Dio, adorate Dio e amatevi fra voi come popolo, come fratelli.

Chiesa che vivi in questa terra di Albania, grazie per il tuo esempio di fedeltà. Non dimenticatevi del nido, della vostra storia lontana, anche delle prove; non dimenticate le piaghe, ma non vendicatevi. Andate avanti a lavorare con speranza per un futuro grande. Tanti figli e figlie dell’Albania hanno sofferto, anche fino al sacrificio della vita. La loro testimonianza sostenga i vostri passi di oggi e di domani sulla via dell’amore, sulla via della libertà, sulla via della giustizia e soprattutto sulla via della pace.” (Papa Francesco – Omelia della Messa in piazza Madre Teresa, a Tirana – 21 Settembre 2014)

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