#Missio diario dall’Albania. Giorno 6
Lunedì 8 Agosto 2016
Oratorio estivo #xdiqua. Parola del giorno: Lasciarsi guidare
Tante volte crediamo di bastare a noi stessi. Crediamo di aver in pugno tutto il nostro percorso. Ma quanto è importane, invece, affidarsi a qualcuno che abbia a cuore il nostro bene!
Stamattina siamo stati all’Istituto don Orione di Bardhaj per fare i giochi d’acqua per la gioia dei piccoli… e dei grandi. Abbiamo incrociato con le macchine i bambini che in fila indiana, pieni di gioia, raggiungevano l’Istituto e, quando ci hanno presi di assalto, abbiamo capito dai loro sorrisi la voglia di divertirsi; quanto poco basterebbe per vivere meglio, eppure tutti siamo sempre convinti del contrario. Nonostante i continui attacchi e critiche, ancora una volta è sempre la Chiesa che supplisce lo Stato e mette a disposizione strumenti per garantire un diritto naturale che, spesso, viene negato sopratutto ai bambini: la felicità!
Nel pomeriggio abbiamo incontrato Don Ernest Simoni. Nato a Troshani nel 1928, ci ha raccontato parte dell’eroica resistenza a 11.107 giorni di prigionia e lavori forzati inflitti dal regime comunista (muratore, minatore e poi addetto alle fogne di Scutari).
Quando i parenti riuscivano a portargli un cambio, a casa la madre piangeva perché i vestiti sporchi erano sempre macchiati di sangue. Nei primi anni di lavori forzati, Don Ernest deve spaccare le pietre estratte da una cava con una mazza di ferro pesante una ventina di chili. Poi, nella miniera di Spaç, scende in gallerie buie scavate nella montagna; di quel periodo ricorda le punizioni: «Una delle più dolorose era quella di colpire ripetutamente i talloni con i manganelli». Se gli si chiede cosa ne pensa dei suoi aguzzini, lui risponde che li ha perdonati!