GRUPPO SAN FRANCESCO

 

VITA DI SAN FRANCESCO D’ASSISICronologia-francesco

Francesco nacque ad Assisi nel 1182, nel pieno del fermento dell’età comunale. Figlio di mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. E Francesco obbedì: abbandonati la famiglia e gli amici, condusse per alcuni anni una vita di penitenza e solitudine in totale povertà. Nel 1209, in seguito a nuova ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città mentre si univano a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l’approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d’Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava frati, fratelli. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terzo ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1226. Francesco è una delle grandi figure dell’umanità che parla a ogni generazione. Il suo fascino deriva dal grande amore per Gesù di cui, per primo, ricevette le stimmate, segno dell’amore di Cristo per gli uomini e per l’intera creazione di Dio.

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FINALITA’ DEL GRUPPO GIOVANI “SAN FRANCESCO” (20-25 ANNI)

Caratteristiche di questa età :

Si va affermando la personalità del giovane che acquista sempre più identità ; le sue relazioni sono più profonde, la sua affettività è più matura, più salda e costante, meno egoista ; si apre al mondo ed all’ambiente e prende coscienza dell’interdipendenza; diviene,così, capace di dono ed è più disponibile ; ha senso critico e capacità d’analisi ; vive un tempo di scelte idealistiche e prova l’inquietudine di non saperle tradurre in atto ; intanto comincia a mettere ordine nella sua vita ed a chiarire i suoi obiettivi ; è attaccato ai suoi “idoli”; ama lo sport ed il divertimento; la nobiltà degli ideali, il senso della giustizia e della comunità, la sincerità ed il senso dell’onore, la libertà e l’autenticità, l’esigenza di rispettare e di farsi rispettare, il desiderio e l’impegno di servire, votandosi per le cause che considera giuste ; la bontà, la fermezza e la tenacia fanno del giovane un cardine della comunità umana e cristiana e un fattore indispensabile di rinnovamento.

Obiettivo:
I giovani maturino ed organizzino la propria vita secondo un’opzione fondamentale definitiva, nella quale incarnano la propria vocazione cristiana e si impegnino nella comunità umana ed ecclesiale in cui vivono,per trasformarla secondo verità, giustizia, amore e pace. Questo è l’obiettivo prefissato all’inizio del cammino. Suo elemento centrale è la definizione di sé che il giovane deve realizzare nel contesto del mondo e della Chiesa, per assumere il proprio ruolo nella comunità e canalizzare, concretamente, l’insieme delle sue doti.; essere agente di trasformazione della storia, in modo da impregnarla- nel proprio ambito e secondo la propria opzione fondamentale- coi valori del Regno di Dio di cui si sente portatore, con caratteristiche nuove.
Per questo, egli è, nella comunità, per natura e per grazia, profeta della novità di vita.

Criteri pedagogici e specifici:
– è il momento di offrire ai giovani “spazi” per mettere al servizio della comunità i propri doni, dare organicità alle loro opzioni e verificarle negli impegni concreti;
– tali “spazi”, psicologici ed operativi, devono poter canalizzare la loro capacità profetica, che ha peso nel rinnovamento della comunità : ciò li renderà più forti della forza dello Spirito;
– gli ideali devono essere presentati in forma di progetti realizzabili ed attraenti, che li aiutino a definire la loro vita nei vari campi di azione e rispondano alle esigenze dell’ambiente; tali progetti devono realizzarsi con l’apporto dei giovani stessi;
– i segni, i simboli, e i gesti di evangelizzazione devono essere una risposta alla realtà interpretata nella fede;
– occorre suscitare nel giovane un desiderio grande, nato da una profonda fede, di dare la vita per i suoi ideali concreti, aiutandolo perché provi in ciò una vera gioia;
– si deve, tuttavia, anche aiutarlo ad accettare i condizionamenti personali e ambientali che sembrano opporsi ai suoi ideali e restarvi fedele, progredendo,così, verso la maturità di chi lotta per le proprie convinzioni senza lasciarsi abbattere.

Nuclei formativi:
– Il mondo, la storia attuale : il senso della propria vita in questa realtà e la risposta cristiana autentica;
– la fede, la sua relazione con la scienza, l’opzione e l’impegno che essa implica per l’orientamento della vita ;
– l’amore come dono di sé per la piena realizzazione dell’altro (persona e comunità) secondo il volere di Dio ; in questo contesto, approfondimento di ciò che è costitutivo della persona umana, delle differenze e complementarietà uomo-donna ; presentazione completa di stimoli all’oblatività, in forma adeguata alle ansie ed alle esigenze dei giovani;
– la comunità e le comunità concrete : famiglia, parrocchia,ambiente, società, Chiesa ; tensione tra persona e comunità ; responsabilità nel creare e ricreare, continuamente, la comunità;
– la giustizia come relazione sociale e come fedeltà a Dio (giustizia biblica) con le sue conseguenze d’impegno nel mondo d’oggi ;
– la comunicazione dei beni nel contesto della povertà evangelica; chiarificazione di una scala di valori secondo il Vangelo.

Pedagogia dei vari tipi d’incontro:
– analisi e valutazione critica del presente;
– interpretazione, alla luce della fede,di quanto accade nel mondo e nella Chiesa;
– maturazione, su base dottrinale e mediante la riflessione e il dialogo, dell’opzione fondamentale che si sta definendo;
– creazione, attuazione, valutazione di iniziative orientate alla trasformazione della comunità in cui vivono, attraverso le quali i giovani vanno traducendo in atto i loro ideali;
– la giustizia come relazione sociale e come fedeltà a Dio (giustizia biblica) con le sue conseguenze d’impegno nel mondo d’oggi;
– la comunicazione dei beni nel contesto della povertà evangelica; chiarificazione di una scala di valori secondo il Vangelo.
– il metodo varierà secondo il tipo d’incontro ma, fondamentalmente, è quello della lettura dei segni dei tempi.

(Dagli orientamenti di Pastorale Giovanile della Diocesi di Mantova)

ESPERIENZE SUGGERITE

20-22 ANNI

•  Accompagnati da una verifica “in itinere” con i propri educatori,
proporre qualche forma di servizio “a tempo”, o nella comunità
cristiana di riferimento o al di fuori di essa
•  La partecipazione a percorsi di formazione socio-politica 
•  Partecipazione ad un pellegrinaggio
•  Partecipazione a diverse forme di preghiera (adorazione eucaristica,
rosario, liturgia delle ore, Lectio divina ecc)

23-29 ANNI

• Catechesi parrocchiali o di Unità Pastorale in alcuni tempi forti dell’anno   
• Esercizi spirituali diocesani 
• Pellegrinaggi 
• Campi di servizio 
• Esperienze missionarie in Italia o all’estero 
• Incontro tra arte e Fede 

 

 

 

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